“3D printing: studio di un prototipo bio-ibrido per applicazioni di medicina rigenerativa”, Prof. Riccardo Calafiore - finanziato dalla Fondazione CARIT
Il Progetto di ricerca, finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni, ha come obiettivo lo studio di un prototipo bio-ibrido realizzato attraverso la stampa 3D per applicazioni di medicina rigenerativa. L’enorme progresso delle conoscenze nel campo della biologia cellulare e delle biotecnologie ha consentito, negli ultimi anni, lo sviluppo di tecnologie mirate alla coltivazione e alla ricostruzione in vitro di tessuti o organi, definendo una nuova branca di scienze biomediche conosciuta con il termine di “ingegneria dei tessuti”.Una delle più recenti e promettenti tecniche di tissue engineering è il bioprinting una tecnica che, tramite l’impiego di software e hardware dedicati per la progettazione di schemi e strutture in 2D e 3D, si prefigge di produrre una struttura o tessuto ingegnerizzato da poter utilizzare in medicina rigenerativa (approccio terapeutico finalizzato alla rigenerazione biologica del tessuto anziché alla sua sostituzione) o come materiale per test e studi biologici e farmacologici. Uno degli obiettivi del progetto è quello di verificare la possibilità di creare un prototipo utilizzando delle cellule staminali mesenchimali assieme alla fibrina a costituire il bioink da utilizzare su un materiali polimerico come il policaprolattone. Un ulteriore obiettivo riguarda la progettazione della micro architettura degli scaffold in modo tale che possa essere conferita agli stessi la resistenza meccanica necessaria per mantenere gli spazi richiesti per la crescita cellulare e la resistenza alla degradazione. L’obiettivo finale riguarda il printing dello scaffold con il bioink per la realizzazione del prototipo bioibrido e la valutazione sia della vitalità delle cellule che della loro morfologia ed interazione fra esse ed il biomateriale.